DE LOS MUERTOS a Firenze
installazione e performance

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Una donna indossa le scarpe della sua migliore amica defunta, per far sì che continui a camminare nel mondo.

Vivi e morti lavorano insieme: legami, intrecci, incombenze, lasciti, gesti inconsulti e un sacco di cose da fare. Ci sono degli oggetti, certi gesti, certe rare visioni e azioni concrete che collegano il mondo dei vivi a quello dei morti. Prendendo spunto dalla convivenza collaborativa tra vivi e morti, il lavoro di ZimmerFrei unisce ricerca documentaria e presenza dal vivo, portando in scena stralci di racconti personali che legano i vivi a quelle persone scomparse che sono ancora in attività nel presente.

De los muertos raccoglie la proposta del libro Au bonheurs des morts della filosofa ed etologa belga Vinciane Despret: per convivere con quei morti che non se ne vanno, invece che scacciarli potremmo adottarli.

 

22-23 marzo 2024
Festival Materia Prima
Archivio di Stato
via della Giovine Italia 6, Firenze
https://materiaprimafestival.com/

 

CREDITI/CREDITS
regia/directed by Anna de Manincor
in collaborazione con/with the collaboration of Maria Caterina Frani
suono/sound design Massimo Carozzi
luce/light design Fabio Sajiz
opere video/video works Davide Pepe
con la partecipazione di/with Isabella Brilli, Marcela Castañeda Floriàn, Cristina Ciampi, Maria Caterina Frani, Francesco Lauretta, Marta Mancini
oggetti e lasciti di/objects and legacies by Lia Bo Fisher, Oumoulkhairy Nafissatou Carroy Niane, Roberto Fassone, Nina Fisher, Lucia Giardino, Lucia Giovannini, Raffaella Marinelli, Rodrigo Pardo, Moira Ricci, Valeria Verdolini
assistente all’allestimento/set-up assistant Gabriele Bonanno
produzione/production ZimmerFrei
con il sostegno di/with the support of Murmuris, Comune di Bologna
residenza di ricerca/research residency MAD Le Murate – Firenze
residenza di produzione/production residency in collaborazione con Murmuris – Teatro Cantiere Florida Firenze

A group of living people and dead people work together: ties, entanglements, entanglements, legacies, unconscionable gestures and a lot of things to be done. There are certain objects, certain gestures, certain rare visions and concrete actions that connect the world of the living to the world of the dead. Taking its cue from the collaborative coexistence between the living and the dead, ZimmerFrei’s work combines documentary research and live presence, bringing to the stage excerpts of personal narratives that link the living to those departed people who are still active in the present.

De los muertos picks up the proposal of the book Au bonheurs des morts by Belgian philosopher and ethologist Vinciane Despret: in order to live with those dead who do not leave, instead of chasing them away we could adopt them.