Gino Dal Soler – Blow Up – settembre 2005


ZimmerFrei-“Panorama_Bologna”

“Panorama è un autoritratto vivente della città di Bologna (ma a ottobre accade anche a Nuoro e in futuro un altro simile progetto vedrà la luce a Venezia) da cui emergono uomini e donne che sanno prendersi il tempo e lo piegano ad altre velocità” raccontano Anna Rispoli, Anna De Manincor e Massimo Carozzi, ovvero il collettivo ZimmerFrei che nasce a Bologna nel 1999 ma che lavora anche in Belgio e Germania oltre che in Italia, tra installazioni sonore e video, performance, workshop e molto altro. Un video girato come un’unica panoramica di 360° attorno alla quale tempo e luce scorrono velocissimi mentre alcuni strani individui sembrano muoversi con più lentezza, lasciando una traccia più intensa, fino ad arrivare a moltiplicarsi nello stesso tempo presente e condiviso. Un set che dura 12 ore in cui cittadini transitanti sono invitati a passare e sostare quanto più possibile nella piazza dove la videocamera scorre senza interruzione, registrando e ritraendo volti, sguardi, passi. Più tempo si ha da perdere o da spendere più si lascia traccia di se, mi racconta Massimo Carozzi, perché la dilatazione del tempo delle riprese viene trasformata in intensità della presenza attraverso l’estrema accelerazione del tempo nel montaggio. Come il desiderio di incidere il proprio segmento di tempo, immaginando di non temere la morte. Condensato nei 30 minuti del video questo autentico “multi-human-media act” seducente e visionario, sembra cogliere il senso assoluto di una forma non assoluta quale la manifestazione del tempo. Accelerare il tempo, fagocitarlo nella bellezza di un attimo (30 minuti che condensano le diverse fasi dall’alba alla notte come in un gioco simultaneo) complice uno straordinario montaggio sonoro curato da Massimo Carozzi su musiche e improvvisazioni originali, cui hanno contribuito Vittoria Burattini alla batteria, Stefano Pilia al basso e chitarra, Emidio Clementi al basso, Marco Coppi al flauto, lo stesso Carozzi a sintetizzatori analogici e giradischi. L’insieme è puro mixaggio sensoriale per una non meno efficace e possibile nuova “strategia” della visione.

Gino Dal Soler