Massimo Marino – Hystrio – ottobre 2004


Dick a Roma Termini

Il ricordo non riguarda il passato, insinua un diverso presente. Un tempo parallelo, un me stesso differente, un’ombra di quello che siamo, altri simulacri che ci sfuggono oltre a quello a cui diamo il nome di io. Da un pensiero di uno scrittore di fantascienza Philp K. Dick parte Quando, una coinvolgente performance di ZimmerFrei, raggruppamento di artisti bolognesi di artisti che operano con diversi strumenti. Suoni, corpi, proiezioni creano sdoppiamenti di persone gemelle, sovrapposizioni, persistenze e lievi slittamenti di figure, in un biforcarsi di sentieri e ambiguità che si sviluppano in uno spazio bellissimo, la Cappa Mazzoniana della Stazione Termini di Roma, un grande salone di marmo un tempo dedicato alla ristorazione. Un piano superiore consente di moltiplicare sulla testa degli astanti ulteriori degenerazioni di una trama fatta di rapporti tesi e multipli, di slittamenti temporali, fino al precipitare verso un delitto, un’assenza, un trascinarsi di vite che non riescono a configurarsi. Questa escursione fra i cunicoli e corridoi mentali si chiude con il trionfo di icone animali nell’ambiente svuotato e con un viaggio delle ombre degli spettatori nella proiezione di una città notturna, come su un ottovolante dell’immaginazione precipitato in una realtà allarmante. L’esercizio di ambientazione di sprazzi emozionali e letterari in uno spazio freddo diventa viaggio filosofico e sentimentale nelle pieghe del tempo e della coscienza.

Massimo Marino