Una vecchia canzone di Leonard Cohen, “Is this what you wanted”, del 1975, fissa i contorni di uno spazio narrativo. Il perimetro è vegliato da figure che via via si caricano di tempo, in profondità. Nella durata, e nell’esposizione allo sguardo, queste figure, immobili, sono attraversate da un potenziale cinetico ed elettrico: un tremito le scuote sotto la pelle.
Sono figure evanescenti, destinate a svanire e a divenire spettri.
Il testo di Cohen è funzionale alla costruzione degli eventi, alla loro disposizione nella catena temporale e a dare consistenza alle passioni delle figure in scena.
In questo spazio, ogni istante – e ogni immagine – anticipa gli eventi futuri e allo stesso tempo conserva impressi, come un nastro magnetico, tutte le azioni e i gesti passati, dando luogo a una composizione di fantasmi, sistemati in una serie temporalmente e spazialmente ordinata.
concept ZimmerFrei
regia e suono Massimo Carozzi
video Anna de Manincor
luci Luca Piga
musica
batteria Andrea Belfi, Vittoria Burattini
voce Francesca Amati
chitarra acustica Marcello Petruzzi
chitarra elettrica Stefano Pilia
sintetizzatore analogico e live electronics Massimo Carozzi
con
Anna Rispoli
Stefano Questorio
Andrea Belfi
Vittoria Burattini
voce off Manuele Giannini
repliche:
15 e 16 febbraio 2008
Teatro San Martino, Bologna
22 febbraio 2008
Teatro delle Maddalene, Padova